Droni: altezza massima (o distanza) dal puntodi decolloin
presenza di rilievi
Quando si effettuano operazioni UAS da un punto di decollo posto su un rilievo naturale o si effettua il sorvolo di un terreno che presenta rilievi naturali (p.es. una zona collinare/montuosa) e comunque in aree dove l'altezza massima consentita è di 120 metri AGL (Above Ground Level) e in condizioni di VLOS (Visual Line Of Sight), il drone dev'essere mantenuto a tale altezza massima con riferimento al punto più vicino alla superficie, così come disposto al punto UAS.OPEN.010 dell'allegato PARTE A, del Regolamento (UE) 2019/947.
Fonte immagine: canale YouTube di Andrea Pinotti
Analogamente, se le operazioni di volo vengono effettuate in presenza dirilievi naturali quale per esempio una scogliera, un dirupo, uno strapiombo, posto a 200 metri s.l.m. e desideriamo portare il drone nel vuoto/precipizio, tale concetto dev'essere trasferito anche in tale ambito con la differenza che in questo caso - fermo restando le condizioni di VLOS e in zone dove il limite consentito è di 120 metri AGL - è necessario ragionare in termini di"distanza" e, dunque, possiamo allontanarci in orizzontale di 120 metri dal punto più vicino alla superficie terrestre (ovvero seguendo come riferimento il profilo della scogliera) e/o volare a una distanza massima di 120 metri dal punto di decollo.
L'immagine precedente, estrapolata da un video (che vi proponiamo qui in alto) di Andrea Pinotti e pubblicato sul suo canale YouTube, vi aiuterà a comprendere meglio il concetto espresso in questo articolo.
DJI Fly Safe: la guida completa per sbloccare le zone di volo sulle mappe GEO Chi possiede un drone DJI si sarà quasi certamente imbattuto, durante una normale operazione di volo, in un particolare avviso (che compare all'interno dell'applicazione) con il quale viene notificato che ci si trova in una specifica zona soggetta a delle limitazioni o restrizioni o, addirittura, di trovarsi in una situazione in cui, in seguito a un preciso avviso sullo schermo, non si riesce nemmeno ad armare i motori; situazione che genera l'inevitabile quanto comprensibile reazione di stupore misto a preoccupazione. Nelle righe che seguono, spiegherò di cosa si tratta e come è possibile bypassare questo messaggio e dunque procedere normalmente con le vostre operazioni di volo con i droni del colosso cinese.
Zone geografiche UAS: come riconoscerle e interpretarle correttamente Il Regolamento UAS-IT , in vigore dal 04 gennaio 2021, che disciplina gli aspetti normativi di competenza dell'Autorità Nazionale per l'Aviazione Civile (ENAC) e che integra il Regolamento di Esecuzione (UE) 2019/947 , regolamenta gli spazi di volo sul territorio italiano per le operazioni con i droni in prossimità di aeroporti (civili e militari), eliporti, avio/eli/idrosuperfici che prendono il nome di zone geografiche UAS . Queste sono istituite (per motivi di safety e security ) e definite, rispettivamente nell'articolo 5 e 6, nella circolare ATM-09A e pubblicate nelle AIP Italia e riportate sul portale D-Flight ( leggi la guida su come leggere e interpretare le mappe ). Ma cosa sono e come devono essere interpretate queste zone? Le zone geografiche UAS sono dei volumi di spazio aereo che si estendono da una certa quota (che vedremo in dettaglio più avanti) e si estendono fi...
Zone P/R/D: come richiedere i permessi in Open Category Ci siamo già occupati in un altro articolo (che potete leggere qui ) delle zone P , R e D e abbiamo visto cosa sono, perché vengono istituite, come vengono definite, come identificarle sulle mappe D-Flight e come comportarsi in loro presenza.
Zone P, R e D: cosa sono e come identificarle sulle mappe D-Flight Ci occupiamo di un altro argomento molto dibattuto e che genera molte perplessità e tantissima confusione tra gli appassionati. Sto parlando delle zone P ( prohibited , ovvero proibite/vietate), delle zone R ( restricted , ovvero regolamentate) e delle zone D ( dangerous , ovvero pericolose), normate dalla circolare ATM-09A e in cui ci si imbatte consultando le mappe D-Flight (leggi la guida qui ). Cosa sono e perché vengono istituite? Le zone P , R e D sono piccole porzioni di spazio aereo i cui limiti sono definiti attraverso coordinate geografiche (o specifici riferimenti a punti geografici) che prendono il nome di limiti orizzontali ; quote inferiori - che generalmente coincidono con la superficie ( ground GND o surface SFC ) ma che possono anche...
I NOTAM sulle mappe D-Flight: come leggerli e interpretarli correttamente Capita spesso che quando desideriamo effettuare un volo con il nostro drone, magari per catturare immagini mozzafiato in uno degli innumerevoli e incantevoli scenari che il nostro Paese ci offre con lo scopo di condividerle poi con gli amici, la prima cosa che facciamo, da prassi, è consultare le mappe di D-Flight per verificare la presenza di eventuali limitazioni. Capita anche, che tra queste limitazioni, ci si imbatta in alcuni avvisi composti per lo più da una serie di codici, cifre e in genere caratteri dei quali si ignora il significato. Sono i famigerati NOTAM . I l più delle volte la prima reazione è quella di lasciarsi andare a simpatiche e a volte colorite esclamazioni, in quanto non si è sufficientemente preparati per leggerli nel modo corretto. Ma cosa sono i NOTAM e come si interpretano questi "strani" avvisi? La sigla è l'acronimo di NO tice T o A ir M...
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